Il terremoto è, fra gli eventi naturali, quello che maggiormente rimanda al senso di precarietà. Ci ricorda che siamo provvisori e di passaggio, riallineando i confini dell'esistenza. Quei margini che la Natura conosce bene e che, si appresta a ripristinare, una volta alterati. Se si pone la domanda: “La natura è spaventosamente cinica?” . La risposta è: “Sì. Lo è!” . Ma è anche imparziale nella sua cieca casualità. Lo scrisse bene Giacomo Leopardi, nel “Dialogo della Natura con un Islandese”: "La Natura: Immaginavi tu forse che il mondo fosse fatto per causa vostra? Ora sappi che nelle fatture, negli ordini e nelle operazioni mie, trattone pochissime, sempre ebbi ed ho l'intenzione a tutt'altro che alla felicità degli uomini o all'infelicità. Quando io vi offendo in qualunque modo e con qual si sia mezzo, io non me n'avveggo, se non rarissime volte: come, ordinariamente, se io vi diletto o vi benefico, io non lo so; e non ho fatto, come cre...